Il consenso informato: alcune domande e alcune risposte

Autori

  • Rodolfo Pacifico Centro Studi di Diritto Sanitario e Farmaceutico, Caserta

  • Ennio Grassini Centro Studi di Diritto Sanitario e Farmaceutico, Caserta



DOI:

https://doi.org/10.7175/pmeal.v6i1.295

Abstract

[Informed consent: some questions and some answers]

Abstract non presente. Si riporta l'inizio dell'editoriale:

«Perché si parla ancora tanto di consenso informato, non è sufficiente che il paziente sottoscriva il modulo che ho predisposto?». «Perché sono stato chiamato in giudizio per non aver informato nonostante la firma sul modulo di consenso?». «Perché sono stato condannato a seguito dell’esecuzione di un intervento chirurgico diverso da quello prospettato?». Sarebbe stato ragionevole pensare che dopo tanto discutere dell’argomento, alcuni quesiti potessero dirsi ormai superati o almeno accantonati in quello spazio di convinzioni individuali destinato a dissolversi nella consapevolezza che deve guidare la quotidiana attività dei professionisti della sanità, i quali confrontano il loro patrimonio di conoscenze con le esperienze reali, nell’intento di realizzare il bene della salute, migliorando le condizioni di chi si affida alle loro cure oppure pervenendo alla definitiva guarigione.

L’osservazione del consenso informato in chiave empirica, attraverso la lettura della casistica giurisprudenziale, pensiamo rappresenti il banco di prova della propria conoscenza di un tema che tutti sanno non più collocabile ai margini dell’attività professionale.

Pubblicato

2012-03-15

Fascicolo

Sezione

Editoriale